Attraverso il restauro e il recupero dell’edificio di Corte Maddalene in quattro anni si vedrà la realizzazione di un’opera importante per la comunità studentesca e per la città intera, un intervento reso possibile da Esu Ardsu e dalla Regione Veneto rappresentata all'inaugurazione da Massimo Giorgetti, assessore alle Politiche dei lavori pubblici e sport.
Il progetto. L’ex convento delle Clarisse, situato nel cuore di Veronetta, sarà restituito alla città grazie al progetto voluto dall’Esu Ardsu che vedrà il cospicuo contributo della Regione Veneto per oltre 5 milioni di euro. I 10.420.714,42 euro comprenderanno l’intervento edilizio, d’arredo, delle dotazioni previste e della futura installazione dei sistemi fotovoltaico e solare termico per l’autoproduzione dell’energia. Nella struttura dell’ex convento di piazzetta Corte Maddalene, grazie agli interventi di recupero e ai successivi progetti edilizi, sorgerà un piccolo campus universitario per gli studenti dell’ateneo veronese che contribuirà a riqualificare l’area di Veronetta anche in prospettiva di integrazione con il complesso di Santa Marta, in fase di ristrutturazione da parte dell’università.
Il punto del Rettore. Mazzucco ha elogiato la gestione dei servizi agli studenti da parte di Esu Ardu e ha commentato: “Comprendo le difficoltà importanti rappresentate dal periodo di crisi, ma le realizzazione di questa struttura va a rivalutare la zona di Veronetta; inoltre ha un significato particolare non solo per l’università ma anche per il tessuto cittadino”. Giorgetti, assessore regionale, ha aggiunto: “Sono certo che i lavori verranno svolti velocemente e bene, perché i vincitori della gara d’appalto sono veronesi”.
La soddisfazione di Esu Ardsu. “E’ con orgoglio e soddisfazione che oggi diamo ufficialmente il via ai lavori di ristrutturazione e restauro di questo complesso. Il consiglio d’amministrazione – spiega Samuele Campedelli, presidente di Esu Ardsu di Verona – è riuscito a togliere dalle pastoie burocratiche nelle quali ristagnava e a portare a termine il complesso iter di un progetto partito 20 anni fa. Fondamentale è stato il sostegno della Regione Veneto e, in particolare, dell’assessore Massimo Giorgetti che ha messo a disposizione di Esu 5.615.555,25 euro. Il recupero di un’importante area storica della città va ben oltre le finalità di realizzare alloggi per gli studenti inserendosi in un più ampio contesto di riqualificazione urbana alla quale l’Esu sta contribuendo assieme all’Università di Verona”. E conclude con queste parole Campedelli: “L’appalto è stato assegnato con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa che, al di la della terminologia ingannevole, ha consentito all’ESU di giudicare anche elementi non aventi natura economica, quali le garanzie accessorie e l’assistenza post appalto, l’organizzazione del lavoro e i rapporti con il committente, i tempi di esecuzione. L’aggiudicazione è stata fatta ad un’Associazione temporanea di imprese veronesi e venete che, unitamente agli altri elementi di valutazione, ha presentato un’offerta di €. 5.451.554, 45, con un ribasso pari al 17,813% rispetto all’importo a base d’asta che ammontava a € 6.586.877,56”.
La storia dell’edificio. Il complesso edilizio di Corte Maddalene è una delle poche testimonianze dell’antico tessuto monastico e conventuale di cui era ricca la zona di Veronetta nel XIVesimo secolo. Fu il primo monastero delle Clarisse ad essere fondato a Verona. Qui le suore dell’ordine francescano si insediarono a partire dal 1200. Secondo la tradizione a fondare il monastero di Santa Maria delle Vergini di Campomarzo, Corte delle Maddalene, detto anche delle Minorite o delle Damianite di Verona, fu Sant’Agnese, sorella di Santa Chiara, inviata a fondare molti monasteri tra cui quello di Venezia nel 1234 e quello di Mantova nel 1238. Il primo atto relativo alla chiesa e al monastero femminile francescano di Santa Maria delle Vergini di Campomarzo risale al 1226. Il 3 marzo di quell’anno, infatti, il comune di Verona aveva concesso il luogo detto in Campomarzo a quelle “povere dame” perché vi costruissero un monastero in onore della Vergine Maria. Qui avrebbero vissuto secondo la regola "vite vel religionis pauperum dominarum de valle Spoleti sive Tuscia" (della congregazione delle povere signore della Valle di Spoleto e di Tuscia). Nel 1300 alle prime fondatrici si unirono altre suore che, nella stragrande maggioranza, erano giovani uscite dalle migliori famiglie veronesi per nobiltà e censo che alloggiavano negli edifici che circondavano la chiesa che venivano restaurati mano a mano che la comunità s’ingrandiva. Nel 1524 la chiesa di Corte Maddalene si arricchì di un campanile progettato da Michele Sanmicheli. Il complesso fu poi restaurato nel Settecento e dopo essere stato demaniato nel 1810 fu venduto a privati. Nel 1832 donna Cherubina Cavalieri acquistò quanto era rimasto dell’antico monastero e lì si ritirò con alcune consorelle clarisse. Nel 1844 l’imperatore Francesco Giuseppe acconsentì alla fondazione di un regolare monastero che restò tale fino al 1898, anno in cui le monache si trasferirono nell’attuale convento di Santa Chiara. L’edificio fu utilizzato per alcuni anni come asilo e fu abbandonato dopo la prima guerra mondiale.
Il campus che sarà. Con la nuova realizzazione aumenteranno i servizi dell’Esu per gli studenti dell’ateneo scaligero: saranno ricavati 116 posti letto in camere singole e doppie, spazi ristoro su ogni piano, sale di lettura, una sala studio per circa 200 studenti, una piccola palestra ad uso degli ospiti della residenza e una sala riunioni per attività culturali aperta al quartiere. Dei circa 5000 mq interessati dall’intervento oltre 3000 diventeranno area verde e parcheggi per gli ospiti della residenza e per gli abitanti del quartiere. Il progetto è stato ideato nel rispetto dell’ambiente e tiene conto delle più recenti esigenze di risparmio energetico.