Venerdì 7 maggio nell'auditorium dell'ex Santa Marta di Verona si è svolto il seminario “Comunicare senza barriere”, organizzato dall’Ordine dei giornalisti del Veneto e rivolto ai giornalisti che operano negli uffici stampa ed in particolar modo in quelli pubblici. Ha aperto l’incontro Orazio Carrubba, direttore della Scuola di giornalismo del Veneto.
I relatori. Maria Fiorenza Coppari, vice presidente dell’Ordine dei giornalisti del Veneto; Susanna Cressati, giornalista dell’Agenzia dell’informazione della regione Toscana; Francesco Jori, editorialista dei quotidiani del gruppo Espresso; Leopoldo Pietragnoli, consigliere dell’Ordine dei giornalisti del Veneto e Giuseppe Brugnoli, ex direttore de L’Arena.
Il giornalista e i principi deontologici. Il giornalista, secondo quanto sancito dalla Cassazione, è colui che media tra il fatto e la diffusione della conoscenza dello stesso con un’attività intellettuale. Chi svolge questa professione esercita il diritto di cronaca per favorire il diritto dei cittadini ad essere informati, formarsi un’opinione. Il giornalista nello svolgere il suo lavoro si trova dinnanzi ad una serie di principi sanciti dalle cosiddette “carte deontologiche”: documenti quali la Carta di Treviso, la Carta di Roma, il Codice relativo al trattamento dei dati personali e molti altri. E in questo contesto la funzione del giornalista di un ufficio stampa è di garanzia della correttezza del lavoro dei colleghi,:egli diventa fonte della notizia.
L’ufficio-testata giornalistica? Se il giornalista che lavora in un ufficio stampa si fa fonte della notizia, questo significa che l'ufficio diventa una vera e propria agenzia di informazione e – come tale – deve dotarsi di una testata giornalistica. Tramite questa potrà veicolare una serie di informazioni da trasmettere ai colleghi di altre redazioni e potrà crearne una propria, in cui produrre notizie già “confezionate” da mandare ai giornali, radiogiornali e telegiornali per facilitare l’altrui lavoro ed essere certo della correttezza di quanto viene pubblicato. Lavorare in un ufficio stampa è difficile anche perché bisogna comunicare con dei professionisti che lavorano con tempi sempre più stretti e che, talvolta non hanno il tempo e la voglia di approfondire i temi. Per questo è necessario fare questo lavoro per conto loro e consegnarglielo già pronto per l’uso.