Può descrivere in sintesi il suo progetto di ricerca?
La mia ricerca di dottorato si svolge nell'area della macroeconomia applicata. Il progetto che ho sviluppato, assieme al professor Efrem Castelnuovo, professore Giovanni Caggiano e Valentina Colombo, durante la mia permanenza alla University of New South Wales, consiste nella valutazione empirica degli effetti di una politica fiscale espansiva. La crisi economica e finanziaria del 2007-08 ha provocato una riduzione di dimensioni eccezionali nella domanda aggregata, alla quale molti governi hanno reagito aumentando la spesa pubblica. Da un punto di vista teorico, tuttavia, non c'è consenso sui benefici che una manovra economica di questo tipo può apportare al sistema economico. Da un lato, un aumento della spesa pubblica aumenta il reddito disponibile attraverso il cosiddetto "moltiplicatore fiscale". Dall'altro, tale manovra può causare una diminuzione di investimenti e consumi privati, dovuta a un aumento del tasso di interesse e al fatto che gli individui prevedono di pagare in futuro per ogni aumento di spesa pubblica. Il nostro studio dimostra che, quando il sistema economico si trova in profonda recessione, l'attuazione di politiche fiscali espansive è particolarmente desiderabile e benefica, in quanto in grado di aumentare il reddito aggregato e stabilizzare l'economia.
Può raccontare la sua esperienza di vita e di ricerca all’estero?
Studiare all'estero è stato il mio sogno fin dal primo anno dell'università e credo lo sia per molti altri studenti italiani. La mia esperienza in Australia è stata emozionante in quanto mi ha permesso di cambiare prospettiva sia accademica che personale, incontrando persone di tutto il mondo e stabilendo contatti interculturali che mi hanno aiutata a crescere come persona. Durante il soggiorno ho vissuto all'interno del campus universitario, dove ogni mattina incrociavo persone sempre disposte a regalarmi un sorriso. Ho anche conosciuto parecchi italiani emigrati a Sydney che mi hanno fatta sentire meno lontana da casa. Una cosa però la devo dire: non c'è di meglio al mondo della cucina italiana.
Quali opportunità le ha offerto questa esperienza?
L'esperienza alla University of New South Wales mi ha permesso di sviluppare il progetto di ricerca sotto la co-supervisione del professor James Morley, un macroeconomista esperto di modelli non-lineari. Sotto l'eccezionale guida del mio supervisore, il professor Efrem Casltenuovo, e del professor James Morley, ho portato a termine il secondo capitolo della mia tesi e ho avuto la possibilità di approfondire molte conoscenze teoriche relative alla metodologia econometrica utilizzata nello studio. Inoltre, ho potuto partecipare a varie conferenze, incontrando molti professori e ricercatori che hanno contribuito allo sviluppo del progetto con commenti e critiche costruttive. Infine, il periodo all'estero mi ha permesso di migliorare notevolmente le mie competenze linguistiche relative all'inglese.
Perché secondo lei è importante che i nostri ricercatori facciano esperienza in altre realtà straniere?
L'esperienza di ricerca all'estero contribuisce in modo essenziale alla capacità di innovare, permette di acquisire nuove competenze ed arricchire il proprio curriculum. Inoltre, il contatto con ricercatori di tutto il mondo e la partecipazione a conferenze internazionali consentono ai ricercatori italiani di tenersi aggiornati, di considerare un panorama di portata internazionale nello sviluppo dei loro progetti, e infine di trasmettere tutto questo know-how al contesto italiano.
Quale messaggio vuole mandare alla comunità affinché sostenga la ricerca dell’università di Verona attraverso il 5 per mille?
Cari italiani, il 5×1000 ha l’obiettivo di sostenere le organizzazioni senza scopo di lucro a finalità sociale. È una scelta volontaria, non costa nulla. I proventi del 5×1000 sono destinati alla ricerca. Se pensate al fatto che spesso i ricercatori universitari sono al tempo stesso i docenti che i giovani italiani incontrano quando vanno a lezione, sarete d'accordo che destinare il 5×1000 all'Università di Verona significa investire sul futuro dell'Italia.
13.05.2014