Sono 33 le università della rete del Manifesto università inclusiva che partecipano per il 2022 alla quarta edizione di UNI-CO-RE. “L’ateneo – spiega il magnifico rettore Pier Francesco Nocini – prosegue sulla linea strategica dell’Accoglienza, consolidando iniziative che coniugano insieme internazionalizzazione e cooperazione allo sviluppo, nel contesto del Diritto allo studio, delle linee Onu e delle indicazioni europee. In tal senso accoglienza e inclusione, unitamente a motivazione e merito sono termini significativi in cui l’ateneo crede e per i quali ha aderito al Manifesto università inclusiva-Unhcr”.
La progettualità offre l’opportunità di arrivare in Italia in maniera regolare e sicura a giovani studenti che abbiano già ottenuto lo status di rifugiato affinché possano proseguire i loro studi, frequentando un corso di laurea magistrale della durata di due anni, e al contempo integrarsi nella vita universitaria e sul territorio. Secondo le stime 2021, soltanto il 5% dei rifugiati ha accesso all’istruzione superiore, a fronte di una media pari al 38% a livello globale (dati Unhcr 2021). Obiettivo dell’agenzia della Nazioni Unite per i Rifugiati è di raggiungere entro il 2030 un tasso del 15% di iscrizione a programmi di istruzione terziaria nei paesi di primo asilo e nei paesi terzi.
Nella sua quarta edizione, il progetto si è allargato fino a raddoppiare il numero delle borse di studio e includere per la prima volta rifugiati residenti in Camerun, Niger e Nigeria. “Un risultato straordinario ed un esempio per gli altri paesi europei”, ha commentato Chiara Cardoletti, rappresentante Unhcr per l’Italia, la Santa Sede e San Marino.
Ai fini della realizzazione di tale progettualità, oltre al partenariato nazionale, costituito dal ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, da Unhcr, Caritas Italiana, Diaconia Valdese, Centro Astalli e dalle 33 università aderenti, è fondamentale il costituirsi di un solido e ampio partenariato a livello locale che assicuri la realizzazione di formule di accoglienza e integrazione a favore degli assegnatari delle borse di studio. Nel caso di Verona, partner locali del progetto sono, attualmente, Caritas diocesana veronese, Camera avvocati immigrazionisti del Triveneto (Cait), Centro studi immigrazione (Cestim), Commissione sinodale per la diaconia, Comune di Verona – assessorato alla Cultura e alle Pari opportunità, Comunità ebraica di Verona e Vicenza, Esu Verona, Fondazione Nigrizia, Migrantes, Unione delle comunità islamiche d’Italia (Ucoii) e Unione delle comunità ebraiche italiane. Con il bando pubblicato il 1° aprile 2022, l’università di Verona selezionerà, sulla base del merito e della motivazione, una/un studentessa/studente con status di rifugiato in Camerun, Niger e Nigeria, da immatricolare a settembre ad uno dei nove corsi di laurea magistrale internazionale per l’anno accademico 2022/2023.
L’ateneo garantirà all’assegnataria/o l’esonero dal pagamento dei contributi di iscrizione, una borsa di studio annuale, la dotazione di un pc, l’accompagnamento/orientamento ai servizi dell’università fin dalla fase di ammissione e immatricolazione al Corso di studio attraverso un tutor dedicato, il supporto amministrativo per la richiesta di permesso di soggiorno e relativo rinnovo, sostegno e accompagnamento psicologico, un corso intensivo di italiano al Centro linguistico di ateneo.
Il partenariato locale assicurerà la copertura degli altri servizi necessari per l’accoglienza e l’integrazione della persona nel territorio, quali vitto e alloggio, consulenza legale e supporto nell’apprendimento della lingua italiana, iscrizione al Servizio sanitario nazionale, rilascio e rinnovo del permesso di soggiorno, pocket money mensile, abbonamento ai mezzi di trasporto, Sim card e, non da ultimo, progettualità e proposte diversificate per l’integrazione sul territorio.
L’università di Verona, insieme alla rete di partner, contribuisce con Unicore a un progetto in linea con il Global compact sui Rifugiati e gli obiettivi dell’Agenzia Onu per i rifugiati , la Strategia dell’Unione europea per università di eccellenza e inclusive e il Piano nazionale d’integrazione.