In Italia sono già 12mila gli operatori che, sulla base di una formazione molto disomogenea, svolgono l’attività di osteopata lavorando in autonomia o in collaborazione con altri professionisti della salute in studi privati. L’attrattività di questa professione è ancora più chiara se si considerano la richiesta crescente di prestazioni professionali e i fabbisogni di prevenzione previsti negli obiettivi di salute inseriti nei Piani sanitari nazionali e regionali.
Per valorizzare una risorsa professionale già presente e garantire, allo stesso tempo, un percorso formativo omogeneo e pertinente agli obiettivi di salute definiti dal Ministero della Sanità, il Mur, con decreto dell’1 dicembre 2023, ha istituito il corso di Laurea triennale di Osteopatia. L’università di Verona, assieme a Firenze, è stata la prima in Italia ad attivare il nuovo corso, offrendo una qualificazione universitaria in questo settore importante per la salute e confermando il suo ruolo nel sistema universitario nazionale.
Il corso di laurea è stato presentato nella mattinata del 16 luglio, nella sede del rettorato dell’università di Verona, dal magnifico rettore Pier Francesco Nocini, dal delegato alla Didattica Federico Schena e dal presidente del nuovo corso di laurea Nicola Smania.
“Forti delle conoscenze e competenze nel settore – ha spiegato il rettore Nocini – e grazie a una struttura didattica capace e coerente con le sfide che il nostro Ateneo sta affrontando, anche a livello organizzativo, abbiamo colto l’opportunità di istituire, primi in Italia, il nuovo corso di laurea in Osteopatia. La nostra università è, inoltre, riferimento su tutto il territorio nazionale in questo settore grazie all’esperienza decennale del Master di primo livello in Osteopatia nelle disfunzioni neuro muscolo scheletriche che ha formato più di 1500 professioniste e professionisti provenienti da un percorso di laurea nelle professioni sanitarie. Il nuovo corso di laurea, già attivo dal prossimo anno accademico, fornirà alla rete dei servizi della salute territoriale e nazionale professioniste e professionisti competenti negli interventi di prevenzione che sapranno portare il loro contributo anche nella ricerca scientifica e nello sviluppo di questa disciplina. Collocare la formazione dell’osteopata all’interno del sistema universitario consentirà, infatti, di esplorare gli ambiti di applicazione dell’osteopatia attraverso una ricerca in grado di contribuire all’utilizzo più appropriato degli interventi osteopatici nell’ambito delle cure primarie”.
Il corso di laurea
La nuova figura professionale sarà in grado di prevenire i sintomi o disturbi dell’apparato locomotore, in tutte le fasce di età individuando e trattando le disfunzioni somatiche, non riconducibili a patologie, con tecniche di valutazione e trattamento manuale. Potrà operare in autonomia o collaborare in team multiprofessionali contribuendo al benessere del paziente nell’ambito degli interventi previsti dalle linee guida e dalle buone pratiche. Sarà in grado di educare in autonomia o in collaborazione con altri professionisti, il singolo soggetto, i caregiver e la collettività alle buone prassi per la prevenzione e mantenimento della salute. Verificherà, inoltre, i risultati del proprio intervento rispetto agli obiettivi concordati con l’utente o con il gruppo multiprofessionale. Collaborerà con gli altri professionisti sanitari nei casi di disfunzioni somatiche secondarie a patologie. Potrà svolgere attività di ricerca nelle banche dati per definire linee guida e buone pratiche e svolgere attività di consulenza e formazione nelle strutture sanitarie e sociosanitarie, pubbliche e private, dove siano richieste le sue competenze professionali.
Parola chiave, dunque, prevenzione, a partire dai disturbi del sistema muscoloscheletrico, alla prevenzione dei disturbi del sistema nervoso, alla prevenzione dei disturbi del sistema circolatorio, alla promozione dell’igiene posturale e del corretto movimento, al mantenimento della salute nei soggetti sani e in persone con disturbi cronici del movimento o viscerali.
Il corso di laurea è ad accesso programmato regionale, i posti assegnati per il prossimo anno accademico sono 40. È previsto un test d’ammissione sulla base dei cui risultati avviene l’assegnazione dei posti disponibili, il cui numero è stato definito, come per tutte le professioni sanitarie dal Mur, su proposta della Facoltà di Medicina e chirurgia, di concerto con la Regione Veneto, in base alle richieste del mercato del lavoro.
Le lezioni saranno svolte da docenti della facoltà di Medicina e chirurgia dell’ateneo e da esperti dei vari settori professionali, soprattutto per le scienze caratterizzanti osteopatiche. Per le discipline osteopatiche saranno, inoltre, individuati docenti che rispondano ai profili definiti dal Mur di concerto con il Ministero della Salute che abbiano comprovata esperienza clinica e didattica in ambito osteopatico. Centrale l’attività pratica e di tirocinio che saranno svolte sotto la supervisione di personale specializzato dell’Ateneo.
“Questo percorso di alta formazione – precisa Smania – come il master in “Osteopatia nelle disfunzioni neuro muscolo scheletriche” è organizzato in collaborazione con Eom Italia, Scuola di osteopatia, fisioterapisti e medici, riferimento nazionale nel settore in collegamento con l’Escuela de Osteopatia di Madrid, che ci fornirà un importante supporto sia in ambito formativo che per la parte pratica nella preparazione di studentesse e studenti.
“L’università di Verona – ha concluso Schena – con l’attivazione del corso di laurea in osteopatia ha una ulteriore possibilità di attrarre giovani fortemente motivati da questa professione, emergente in Italia e in Europa, con un tasso di occupazione potenzialmente elevato. I possibili interessati sono ragazze e ragazzi residenti nella nostra regione, provenienti dal territorio italiano, ma anche giovani originari da Paesi Ue ed extra-Ue che stanno sempre più trovando nel nostro Ateneo un’opportunità per completare il la propria formazione. Questo corso di laurea, quindi, implementa ulteriormente il nostro percorso di ampliamento dell’offerta formativa e si inserisce nel filone della sempre maggior attenzione al benessere delle persone perché le cure colgano tutte le diverse aree di interesse per la persona”.
Roberta Dini