Il gruppo Radici dei diritti dell’ateneo scaligero e l’associazione Il Carpino, con il patrocinio dell’università di Verona, hanno organizzato, primo dei tre incontri del progetto Fondo Alto Borago nell’ambito della difesa dell’ambiente del territorio veronese, una Lectio magistralis di Vittorino Andreoli, noto psichiatra e scrittore veronese, dal titolo “Come l’ambiente in cui viviamo influisce sulla nostra salute mentale”. La lezione avrà inizio alle 9.30 di sabato 6 novembre e si terrà nell’aula T2 del Polo Zanotto.
Dopo i saluti di Matteo Nicolini, referente del Magnifico Rettore per la sostenibilità ambientale e di Carlo Rugiu, presidente dell’Ordine dei medici veronesi, verrà introdotta da Mario Spezia, presidente dell’Associazione promozione sociale “Il Carpino”, una conferenza sul rapporto fra ambiente e salute mentale, tema raramente trattato nonostante incida pesantemente nella nostra vita di tutti i giorni.
Riflettere sul rapporto che esiste fra il nostro stare bene, sia fisico che mentale, e l’ambiente in cui viviamo, apre delle prospettive alle quali raramente si pensa. Spesso, infatti, si tende a limitare il contatto con l’ambiente alla gita domenicale o alle ferie estive, rischiando di trascorrere quasi tutta la vita in un contesto ambientale artificiale, cioè costruito dall’uomo, un contesto che non ha quasi più nulla di “naturale”.
“Questo modello di vita sta portando sempre più velocemente verso conseguenze che tutti gli scienziati definiscono catastrofiche”, spiegano gli organizzatori. “Il problema è che si tende a porre l’attenzione sui danni che i cambiamenti climatici stanno provocando al pianeta, non prendendo in considerazione l’urgenza dei danni percepiti dall’umanità stessa. La prospettiva cambia se pensiamo che a determinate conseguenze dovremo far fronte noi in prima persona e soprattutto che questo deterioramento irreversibile avrà un impatto molto forte sulla vita dei nostri figli e delle generazioni future”.
Andreoli riporterà l’attenzione sull’essere umano, su come la vita, la salute mentale, e la “gioia di vivere” siano intimamente connesse con l’ambiente in cui viviamo e, proprio per questo, sia necessario salvaguardarlo.
Il secondo appuntamento sarà sabato 20 novembre, con un gemellaggio con gli indios della riserva Ukumari Kankhe, l’iniziativa si concluderà con l’incontro di sabato 27 novembre dal titolo “Storia, prospettive e valorizzazione del Fondo Alto Borago”.
Per partecipare è necessaria la prenotazione inviando una mail a fondoaltoborago@gmail.com e l’esibizione del Green Pass all’ingresso.
Per ulteriori informazioni sul progetto Fondo Alto Borago è possibile consultare la locandina.
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