Ottimo successo di pubblico per il secondo appuntamento di Free Entry 2010. Massimo Cirri, conduttore radiofonico (è la voce di Caterpillar Radio 2 Rai), psicologo e autore teatrale ha presentato sabato 20 marzo nella Sala conferenze del Museo di Storia Naturale “A Colloquio, tutte le mattine al Centro di salute mentale” Feltrinelli. L’incontro moderato da Lara Cappellaro si inserisce nell’ambito dell’iniziativa culturale giovanile FreeEntry, organizzata dall’assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Verona in collaborazione con Fondazione Aida.
Una serie di racconti alleggeriti con l’ironia. Abile e affabile, comunicatore per lavoro Massimo Cirri ha raccontato il perché del romanzo, e soprattutto il perché di un romanzo che attraverso differenti rivisitazioni restituisce racconti pieni di umanità. “Per anni ho evitato di scrivere le cartelle cliniche – afferma Cirri – l’intenzione sin dagli inizi era quella di raccogliere il tutto e farne un bel romanzo. Non se ne è fatto nulla perché il mio dirigente m’ha posto dinnanzi a un bivio: o le cartelle o la porta d’uscita” Nel 2009 il romanzo, “A Colloquio, tutte le mattine al Centro di salute mentale” è infine uscito e con esso le tante storie di persone “entrate in crisi”.
Se lei cita me che cito Marzullo. Ancor prima di iniziare la presentazione dell’autore al pubblico, in quell’indefinita situazione mista tra accoglienza e saluto, Lara Cappellaro ha stuzzicato il "Massimo Cirri psicologo" paragonandolo per sinergia professionale a Gigi Marzullo (Cirri stesso in un passaggio del romanzo si vede un po’ marzulliano nell’esternare domande non rispondibili). E a tale insinuazione il "Massimo Cirri conduttore" ironicamente spazientito ha sorriso “sbottando” per proseguire: “Se lei cita me che cito Marzullo bene, ma paragonarmi a Marzullo no… non l’accetto, come si permette” Riassestato il feeling comunicativo la presentazione è proseguita nel migliore dei modi raggiungendo interessanti derive nell’ambito dell’attualità e della storia recente.
La noia. Massimo Cirri ha raccontato al pubblico veronese uno dei ricordi più vivi dei primi anni trascorsi da psicologo nei Centri di Salute mentale. Più volte Cirri prima di iniziare la professione si chiese quali fra le numerose costrizioni dei manicomi fosse la peggiore da ricordare per chi le avesse vissute direttamente: se la chiusura totale con l’esterno oppure la consuetudine brutale e brutalizzante dell’elettroshock? Attonito Cirri quando si trovò a chiedere ai suoi pazienti, alcuni dei quali ebbero direttamente l’esperienza del manicomio, quale fosse la cosa peggiore ricevette quasi esclusivamente una risposta. La noia.
Block notes aperto. Dietro l’ironia e le storie di depressione o aggressività presenti nei racconti scritti e dapprima ascoltati da Cirri il libro vuole essere anche una lettura dell’Italia di oggi. Perchè l'interlocutore e l’ascoltatore in un Centro di salute mentale oltre ad essere maestri nel meccanismo dell’empatia e portano con sé entrambi il pezzetto di racconto corrisposto e la realtà che li circonda.Un block notes aperto.