Si è tenuto nelle aule del Policlinico G.B.Rossi di Borgo Roma il “Department Day”, evento organizzato dal dipartimento di Scienze neurologiche e del movimento dell’università di Verona. Si è trattato di una giornata per condividere progetti di ricerca e attività, per aprire le porte alla città e presentare uno dei centri di eccellenza internazionale in ambito di neuroscienze.
La giornata. L’apertura della giornata è stata affidata alla neuroscienziata Marina Bentivoglio, direttore del dipartimento e ai saluti istituzionali dell’università e dell’Azienda ospedaliera universitaria integrata, affidati rispettivamente a Guido Fumagalli, delegato alla Ricerca e Paolo Benetollo, direttore sanitaria dell’Azienda. L’evento principale è stato la lettura magistrale di Mario Meglio, direttore dell’Unità operativa di neurochirurgia funzionale e spinale del Policlinico “Gemelli” di Roma e da poco docente di Neurochirurgia dell’ateneo scaligero sul tema “La neuromodulazione: la storia e le prospettive”. Nel pomeriggio si è svolta la “sessione poster”, nella quale sono stati presentati 66 progetti realizzati nell’ambito dei sette filoni di studio affrontati, la cui eterogeneità rispecchia gli interessi differenziati e le competenze specifiche dei vari gruppi di ricerca. Durante la giornata è stato dedicato un ampio spazio al tema delle start-up, idee di ricerca che diventano impresa e al rapporto tra la ricerca dell’università e l’innovazione sul territorio attraverso gli interventi di Luca Guarnieri, responsabile Liaison office dell’ateneo scaligero, Sara Giunta del team Progetto di vita di Cattolica assicurazioni e Giovanna Saraconi, amministratore delegato Phoenix Capital Smart office. ”La ricerca costa e costa molto, sia in termini di risorse materiali che di risorse umane ma, politicamente, non è mai stata considerata una priorità quando invece la storia ci insegna che un Paese si sviluppa solo grazie alla ricerca”. Queste le parole di Marina Bentivoglio riguardo la difficoltà di ottenere finanziamenti per la ricerca. Finanziamenti che il dipartimento reperisce soprattutto tramite la partecipazione a bandi di ricerca nazionali e internazionali tra cui il 50% ricavati dal Fondo unico per la ricerca che sono destinati agli assegni per i giovani ricercatori. “Si tratta di una squadra di giovani eccellenti, dai 22 ai 30 anni circa, che lavorano duro e che contribuiscono allo sviluppo reale di questo Paese, spesso con stipendi inadeguati e insufficienti”, ha rincarato la dose il direttore del dipartimento riguardo alla situazione delle duecento persone, tra professori, collaboratori e ricercatori che lavorano all’interno della struttura dell’ateneo.
Il dipartimento. Il dipartimento nasce dalla fusione di tre istituti della Facoltà di medicina e chirurgia, Fisiologia umana, Neurologia e oculistica e nell’arco del tempo si è arricchito di sempre maggiori settori di ricerca e di didattica. Ad oggi comprende sette sezioni: Fisiologia e psicologia, Neurologia, Neurochirurgia, Oftalmologia, Neuropatologia, Scienze Motorie, Anatomia e Istologia. Le attività svolte sono orientate alla produzione di progetti di ricerca nazionali e internazionali organizzate tramite la collaborazione con enti territoriali, con laboratori esteri e con l’ausilio di workshop, seminari e convegni.