Un importante scambio di opinioni, esperienze e risultati. Mirko D’Onofrio, professore di Radiologia del dipartimento di Diagnostica e sanità pubblica dell’università di Verona, è da poco tornato dallo Xinhua Hospital della Shanghai Jiaotong University School of Medicine dove si è recato in qualità di visiting professor.
Ha raccontato alla Redazione di Univrmagazine il significato di questa esperienza.
Professor D’Onofrio, cosa ha rappresentato per lei l’esperienza che si è appena conclusa?
Ha rappresentato un momento importante di scambio di opinioni, esperienze e risultati. La numerosità degli esami e degli interventi negli ospedali in Cina è incredibile, difficile da immaginare, e vederlo dal vivo è stato molto significativo. Tuttavia, la specifica competenza dell’università di Verona su settori particolari basata sulla specializzazione insieme al prestigio internazionale delle nostre scuole, come quella della Pancreatologia, rimane di grande interesse per le colleghe e i colleghi cinesi. Quindi ci sono stati scambi di esperienze e di idee molto proficui ed interessanti.
Ci può raccontare un episodio significativo?
Ho guidato diagnosi durante casi live eseguiti dai colleghi cinesi proponendo la nostra esperienza di correlazioni tra le metodiche imaging (ecografia, tomografia computerizzata e risonanza magnetica) e correlazioni radio-patologiche. A Verona abbiamo molta esperienza su questo, a differenza di altre realtà dove la settorializzazione delle metodiche non agevola i confronti essenziali per la più precisa realizzazione del “puzzle” della diagnosi.
Quali scenari futuri di collaborazione si prospettano tra Verona e le due università cinesi?
A Shanghai, città di 26 milioni di abitanti, abbiamo presentato i risultati delle ricerche dell’università di Verona su imaging epatico e imaging pancreatico e sulle procedure interventistiche oncologiche imaging guidate. Sono state presentate e discusse le nostre pubblicazioni. Con l’università di Shanghai abbiamo in essere un progetto inviato all’interno del programma esecutivo tra Italia e Cina. Sono in partenza progetti di radiomica sempre con l’università di Shanghai. A Guangzhou (Canton), città di 15 milioni di abitanti, ci sarà un congresso il prossimo anno e come università di Verona siamo stati invitati a presentare letture e risultati delle nostre ricerche.