Un libro e un sostegno per Msf. Nella sala di via Leoncino dell'Accademia di agricoltura scienze e lettere di Verona è stato presentato “Le innovazioni mediche nelle crisi umanitarie. Le attività di Medici senza frontiere”. Al saluto di Galeazzo Sciarretta, presidente dell’ accademia è seguita la presentazione da parte dell’autore del volume, e presidente di Msf in Francia, Jean Hervé Bradol.
Bradol ha illustrato i punti chiave. Il lavoro fatto da Msf per aiutare malati di malaria, colera, meningite, malattia del sonno e Aids nei Paesi sottosviluppati. La pubblicazione redatta in collaborazione con Claudine Vidal è un lavoro che raccoglie opinioni di dottori, farmacisti e di tre sociologi sulle nuove pratiche mediche adottate dai volontari. Ha partecipato alla presentazione anche Zeno Bisoffi, primario del Centro per malattie tropicali dell'ospedale Sacro Cuore di Negrar. Moderatore Mario Pappagallo, giornalista de “Il Corriere della Sera”.
Anni di lavoro. Il volume vuole essere un tentativo di rendere note le crisi umanitarie più gravi e dimenticate dai media. Tra i punti di forza di Msf vi è lo studio sui farmaci da utilizzare. Un esempio è la cura della malaria, (epidemia che colpisce in alcune regioni africane il 90 % dei bambini tra i 2-3 anni): le pastiglie fornite, di grandi dimensioni, non possono essere ingerite da bambini di tenera età, creando difficoltà anche ai medici che le devono somministrare.
E la storia del medicinale cinese che cura la malaria? "Sì è capitato anche questo. Un paziente un giorno è venuto da me dicendomi che era guarito dalla malattia comprando una pillola in una bancarella di contrabbando – ha raccontato Bradol -. Questi sono aneddoti che portano a riflettere sulla gravità della situazione”.
I metodi curativi adottati. All’ interno del volume sono raccolti cinque esempi di successo nelle tecniche curative. L’obbiettivo di Msf è mettere da parte i fallimenti raggiunti negli anni precedenti e trovare nuove proposte per aiutare l’umanità afflitta da gravi malattie. In concreto l’Aids e la malaria vengono curate attraverso la strategia delle "combinazioni a dose fissa". Il non dover assumere un numero eccessivo di pastiglie nell'arco della giornata, aiuta il paziente ad aderire alla cura e favorisce così il successo della terapia. Combinando più principi attivi in una sola compressa si necessita un impegno scientifico di ricerca e sviluppo che conduce a una maggiore riuscita del trattamento. L’opinione pubblica considera i Paesi del Terzo mondo privi di tecnologie in ambito sanitario, ma questo libro smentisce questo pensiero. La medicina praticata da Msf non è povera, ma utilizza strumenti adatti usati nei Paesi più sviluppati.
Le due sfide. “Medici senza frontiere sta facendo scuola e io voglio lanciare due sfide a questa organizzazione di grande capacità”- ha detto Bisoffi -. La prima è la considerazione dell’aspetto culturale delle popolazioni afflitte da queste malattie e la seconda riguarda un limite da superare, vale a dire l’accesso limitato alla cure. Esempio ne è stato un parto al quale ho assistito. Ero in un ospedale africano e c’era una donna incinta che stava per partorire. Ma i medici, invece di portarla in sala operatoria per prepararla al parto,stavano aspettando un kit per far nascere il bambino. Questo strumento doveva essere comprato dal paziente, altrimenti la donna non avrebbe potuto far nascere il figlio”- ha ricordato il primario -".
Medici senza Frontiere. E' un'organizzazione medico-sanitaria internazionale chesi occupa di soccorso sanitario e assistenza medica nelle zone del mondo in cui il diritto alla cura non è garantito. Composta da volontari, medici e non, nel 1999 ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace. Msf opera in oltre 60 paesi portando soccorso a vittime di guerre, catastrofi naturali ed epidemie.